Biografia

“Ho sempre cercato di interpretare, col pensiero e con l’azione, lo spirito del tempo, in una ricerca inesauribile di un nuovo proteso al futuro, rifuggendo dall’ovvio, dal déjà-vu, dalla consuetudine consacrata. Perché questo nuovo rispondesse veramente allo Zeitgeist e non al capriccio di mode passeggere, all’infatuazione di futili successi, ho cercato di confrontarlo costantemente col grande lascito della cultura classica.

Gli studi umanistici, al liceo classico prima e alle università di filosofia e di paleografia musicale poi, hanno avuto il compito di provvedere gli strumenti adeguati. Lo studio della lingua greca mi ha insegnato che vocaboli e verbi possono assumere significati diversi, anche opposti, secondo il contesto in cui vengono adoperati; quello della lingua latina, al contrario, ha dimostrato che, partendo dal concetto basico contenuto nella radice etimologica greca, chi parla e chi scrive ha il dovere di arrivare a una definizione precisa e sintetica dei termini che adopera.

Dal greco ho derivato la capacità di variare con infinite sfumature un testo da interpretare, dunque la libertà di adattarlo allo spirito del tempo; dal latino l’esigenza di ancorarlo a una verità filologica fededegna, al rispetto di una lezione criticamente ripensata. Dal primo filone è nato il musicista militante: il direttore d’orchestra, il programmatore, il direttore artistico, il docente; dal secondo il musicologo: il saggista, l’autore del libro Divagazioni rossiniane pubblicato da Ricordi (Milano 2012), il curatore delle prime edizioni critiche di opere liriche del grande repertorio italiano (rese possibili dall’adozione di una metodologia ad hoc, inedita e originale da lui elaborata), propedeutiche alla riscoperta di un Gioachino Rossini dimenticato, compositore di segno drammatico serio, e all’affermarsi del Rossini Opera Festival e dell’Accademia Rossiniana di Pesaro.

L’attitudine a valutare il quotidiano con l’apertura mentale del filosofo, ha sviluppato in me una costante attenzione ai problemi della società civile e alle leggi che ne determinano i comportamenti, esaminati con disincanto, ma anche con l’assillo pugnace di comprendere e giustificare, rivisitando costantemente certezze e convinzioni.

Da giovinetto coltivavo frequentazioni adulte; da adulto ho dedicato ai giovani gran parte della mia attività: attraverso ogni tipo di didattica, esercitata in conservatori, in università, in innumerevoli masterclasses tenute nell’universo mondo; promuovendo manifestazioni incentrate sul protagonismo di talenti affioranti; aprendo ai giovani artisti percorsi che la pigrizia borghese riservava a presenze consolidate. Per questo ho coltivato l’utopia dell’avanguardia, per questo mi sono schierato con la minoranza del dissenso, anche se non sempre con quella del dissenso organizzato, che arriva a istituzionalizzarsi e a conseguire posizioni di potere ripaganti chi lo esercita: il dissenso silenzioso, difficile da praticare nell’ombra dell’anonimato e nel rispetto delle regole.”

Alberto Zedda

 

Breve biografia 

Alberto Zedda nasce a Milano nel 1928, dove compie studi umanistici e musicali che completa presso la Scuola di Paleografia Musicale di Cremona. Nel 1957 vince il Concorso internazionale della RAI per direttori d’orchestra, affermazione che gli apre le porte di  importanti istituzioni italiane (La Scala, Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino, RAI di Roma, Torino, Milano, Napoli…) e straniere in Germania, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Polonia, Russia, Israele, Stati Uniti, Cina, Giappone…
Parallelamente sviluppa un’ininterrotta attività operistica: La Scala, San Carlo, La Fenice, Massimo di Palermo, Comunale di Bologna, Regio di Torino, Covent Garden, Mariinski, Opera di Vienna, San Francisco, Los Angeles, Parigi, Helsinki, Bergen, Varsavia, Tel Aviv, Lisbona, Barcellona, Madrid, Siviglia, Oviedo, Bilbao, La Coruña, Mosca, Berlino, Monaco, Amburgo, Amsterdam, Praga, Osaka, Tokyo.

Alberto Zedda ha ricoperto la carica di Direttore di repertorio italiano alla New York City Opera (1968-1969); Direttore musicale del Festival della Valle D’Itria di Martina Franca; Consulente artistico del Rossini Opera Festival di Pesaro (1981-1992) e del Festival Mozart di La Coruña (2004-2006); Direttore artistico del Teatro Carlo Felice di Genova, del Teatro alla Scala di Milano (1992-1993), del Festival del Barocco Musicale di Fano (1998-1999) e del Rossini Opera Festival di Pesaro (2001-2015).

Alberto Zedda ha insegnato Pratica orchestrale al Conservatorio di Piacenza, Filologia musicale applicata all’Accademia di Osimo e Storia della musica all’Università di Urbino. Ha tenuto regolarmente masterclass presso l’Università di Alcalá (Opera Studio), la Showa University of Music di Tokio, Osaka College of Music, la Lunenburg Academy of Music in Canada, International Opera&Ballet di Amsterdam, International Opera Academy di Gand, Direttore a Madrid della masterclass Monteverdi, hoy, Direttore del Centre de Perfeccionament Placido Domingo del Palau de les Arts de Valencia (2009-2010) e Fondatore e Direttore dell’Accademia Rossiniana di Pesaro (1989-2016).

Da sempre ha dedicato parte del suo tempo all’attività musicologica curando edizioni critiche di opere, oratori e cantate, con particolare riferimento a Rossini, alla produzione della prima metà dell’Ottocento e al repertorio protobarocco. È stato membro del Comitato Editoriale della Fondazione Rossini dalla sua creazione.

Alberto Zedda è Grand’Ufficiale al merito della Repubblica Italiana (1998), membro dell’Ordre du Merite Culturel di Polonia, Cittadino Benemerito della città di Pesaro (2008), Presidente onorario della Deutsche Rossini Gesellschaft (2000), Dottore honoris causa in Scienze della Comunicazione presso l’Università di Macerata (2007), Professore Emerito della Università di Osaka (2015), Académico Correspondiente de la Real Academia Sevillana de Buenas Letras (2013), Medalla de Oro del Circulo de Bellas Artes a Madrid (2014).
Premio Liricos Teatro Campoamor, Oviedo: Dirección Musical (2005) – Premio especial a toda una carrera ( 2012); Premio Celletti, Festival Valle d’Itria, Martina Franca (2014), International Opera Awards,  Londra (2017); Premio Internacional Terras sem sombra: Musica e Musicologia, Portogallo (2017); Premio Rossini in cima, Wildbad (2018).
Ha scritto Divagazioni Rossiniane, libro pubblicato nel 2012 da Ricordi, Milano e tradotto in spagnolo (Editorial Turner), in tedesco e in inglese.

* È in preparazione una biografia completa del Maestro che verrà a breve pubblicata.

© Zedda-Vázquez