Rainbaud annunzia l’arrivo di un saggio eremita disposto a dare consigli a chi gli si rivolga. L’Eremita altri non è che Le Comte Ory, inveterato libertino, giunto a Fourmentiers alla ricerca di stratagemmi per penetrare nel castello dove una giovane contessa vive segregata per ottemperare al voto di castità assunto al momento della partenza per la Terrasanta del fratello e altri cavalieri.
Ragonde, custode del castello, si rivolge al falso eremita per chiedergli un incontro con la giovane castellana, ammalata di melanconia. Le cose dunque si mettono bene per il nostro libertino.
Prima della Contessa arrivano il precettore del conte, incaricato dal padre di rintracciare il discolo scomparso da casa, e il suo paggio Isolier. Il precettore riflette sulle condizioni difficili e pericolose del suo mestiere, e Isolier chiede consiglio all’Eremita su come espugnare il cuore della Contessa, di cui è innamorato e gli rivela un piano progettato per penetrare nel castello chiuso alle presenze maschili: indossare le vesti muliebri di una religiosa.
Sara appunto lo stratagemma che nel secondo atto utilizzerà il Comte Ory per penetrare coi suoi accoliti nelle stanze della Contessa.
Alla Contessa l’eremita suggerisce di lasciarsi andare senza remore al bisogno di amore che , insoddisfatto, è causa della sua tristezza. Ma l’avverte di tenersi lontana da Isolier, che ella confessa di amare, perchè paggio del tristemente famoso Comte Ory.
La Contessa, fiduciosa e grata per le parole del sant’uomo, lo invita a seguirla nel castello per proseguire meglio il discorso avviato. L’inatteso sopraggiungere del precettore, che ignaro di rompere le uova nel paniere svela a tutti la vera identità dell’esemita, manda all’aria il progetto.
In apertura del secondo atto Ragonde e la Contessa riflettono sullo scampato pericolo. Scoppia un temporale e un gruppo di pellegrine, che si dicono perseguitate dal Comte Ory, chiede di potersi mettere al sicuro nel castello.
Una di esse avvicina la Contessa per ringraziarla della sua generosa ospitalità e la sconcerta con avances imbarazzanti.
Le pellegrine vengono rifocillate con sobrietà ma ci pensa Rainbaud a provvedere del buon vino saccheggiando le cantine del castello.
Riscaldato dall’alcool Ory tenta l’ultimo assalto: Isolier affianca la Contessa per aiutarla a sottrassi alle voglie del conte, travestito da Suor Colette. Nel paradisiaco terzetto che precede la conclusione dell’opera accadono nel buio strane promiscuità che potrebbero rimescolare le carte del pericoloso gioco….l’irrompere improvviso di mariti e congiunti, reduci dalla crociata, salva la morale e conclude l’opera lasciando tutto in sospeso.
Alberto Zedda