“Descrivere l’infinita statura artistica e umana del Maestro Zedda in poche parole è davvero impossibile… posso solo dire questo: tutte le volte che l’ho incontrato, è stato illuminante e non solo per quanto riguarda Gioachino Rossini, di cui ovviamente è l’esponente più importante per quanto riguarda la filologia del Grande Compositore Pesarese, ma anche sotto l’aspetto vocale e del repertorio.
I suoi consigli li conserverò gelosamente nel cuore e nella mente, gli aneddoti straordinari sulla sua vita, sui suoi studi continui, fino a poco tempo fa… un Uomo che non ha mai smesso di approfondire, sebbene non ne avesse il minimo bisogno. Rossini stesso sarebbe stato orgoglioso di questo suo “figlio” che si è dedicato in maniera totale al suo genio.
Con il Maestro Zedda sono cresciuto, dapprima in Accademia, poi incontrandoLo sempre a Pesaro, nel Barbiere di Siviglia dove interpretavo Don Bartolo e poi in un progetto Stabat Mater bellissimo.
Negli anni del ROF ho avuto modo di parlare moltissimo con Lui, apprendendo ogni volta come Rossini vada interpretato e cantato e cercando di assorbire quanto più possibile i suoi infiniti insegnamenti.
Il Maestro Zedda se n’è andato fisicamente, ma i suoi insegnamenti e la sua infinita ricerca, rimarranno pietre miliari nella musicologia Rossiniana e nel percorso artistico di ogni cantante lirico, direttore, regista, musicologo, filologo, poeta, letterato, filosofo che abbia avuto la fortuna di conoscerLo e frequentarLo. Ci mancherà molto, ma l’avremo sempre con noi… riposi in pace nell’Olimpo dei Grandi.” Nicola Alaimo