Pressbook ROF 2003

Dei molti aspetti dell’interpretazione, il meno sistematicamente indagato ritengo sia quello riguardante la regia teatrale, ovvero il rapporto ideologico fra la poetica musicale rossiniana e la sua traduzione drammaturgica gestuale e visiva.

Per quanto riguarda l’aspetto musicale viene generalmente riconosciuto il valore astratto e idealizzante del messaggio rossiniano; la sostanziale assenza di sottolineature psicologiche di personaggi che agiscono improbabili storie in un altrove indefinito; la pregnanza di un linguaggio artificiale e asemantico basato sull’ebbrezza di un virtuosismo acrobatico che raffrena i turbamenti della passione. Per l’aspetto propriamente drammaturgico esiste invece una varietà di impostazioni che vanno dal realismo poetico al simbolismo, dall’estetismo stilizzato al surrealismo, affrontati come adattamenti e sviluppi di esperienze già consumate piuttosto che come ricerca di soluzioni inedite. La modernità di uno spettacolo non viene certo determinata dall’epoca in cui si situa la vicenda e dai costumi che vestono i suoi personaggi, tanto meno in un autore come Rossini che ignora i condizionamenti della geografia e del folclore, ma le idee che guidano il regista devono pur cogliere le assonanze con la contemporaneità e aiutarci a riconoscerle.

È dunque in questo campo che si può ulteriormente cogliere la volontà del ROF di alimentare la discussione e il confronto, rinunciando a sicurezze tranquillizzanti, a felici esiti scontati. Registi noti per aver affrontato in maniera non tradizionale titoli sacri della letteratura operistica, Dieter Kaegi e Lluis Pasqual, vengono per la prima volta a Pesaro a mettere in scena due fra i capolavori popolari di Rossini: Semiramide e Le Comte Ory. Anche la terza opera, Adina,  presenta alla regia un personaggio anomalo e fortemente impegnato, Moni Ovadia.

Altra novità importante da segnalare è la venuta a Pesaro dell’Orquesta Sinfónica de Galicia, considerata oggi una delle migliori di Spagna, che affiancherà quella del Teatro Comunale di Bologna, partner storico del Festival. La possibilità di ospitare due complessi di tale rilevanza discende dalla decisione del ROF di aprirsi a coproduzioni e collaborazioni che consentano lo scambio di beni contro beni, senza aumentare l’esborso di denaro. Nella fattispecie, La Coruña e Bologna, sedi delle due orchestre invitate, si impegnano a rilevare ogni anno una produzione del Rossini Opera Festival, a parziale copertura dei costi dell’orchestra.

Questa svolta non deve cancellare gli spazi per l’Orchestra giovanile del Festival che il ROF ha radunato e promosso negli ultimi due anni attingendo alle risorse artistiche locali sorte attorno al prestigioso Conservatorio pesarese. Poiché il progetto continua a essere ritenuto prezioso in una prospettiva di futuro, il ROF ha specificamente programmato per l’Orchestra giovanile del Festival, nel quadro de “Il mondo delle Farse”, la messa in scena di Adelina, una farsa di Pietro Generali che incontrò all’epoca tale favore da sopravvivere lungamente al tramonto del genere. L’opera verrà interpretata da un prestigioso cast di giovani talenti affermati. Con la protagonista Cinzia Forte canteranno Simone Alberghini, Riccardo Botta e Andrea Concetti, diretti dall’inglese Julian Reynolds, che torna a Pesaro dopo molti anni. Elementi scenici e regia sono di Serena Sinigaglia, una giovane promessa uscita dalla fucina milanese della Paolo Grassi.

La riproposta di Semiramide suscita le attese che sempre accompagnano i titoli-mito. Si tratta infatti dell’opera-testamento di un autore che riafferma con orgogliosa protervia le ragioni del suo credo artistico, espresse nella cornice di un “mestiere” sublime condotto qui alla massima espansione nel momento stesso della sua messa fuori corso. Semiramide conclude il filone apollineo dell’invenzione rossiniana aperto dall’esplosione giovanile del Tancredi e porta agli sviluppi estremi la “maraviglia” del canto barocco. Con la direzione di Carlo Rizzi, canteranno Darina Takova e Daniela Barcellona, la coppia che ha condotto a un successo altisonante l’ultimo Tancredi pesarese. A loro si aggiungono Ildar Abdrazakov, il Turco della scorsa edizione, Gregory Kunde, gradito ritorno, Giorgio Trucco e Sonia Lee. La regia di Dieter Kaegi si avvarrà della scenografia e dei costumi di William Orlandi (altro rilevante debutto pesarese) e delle luci di Roberto Venturi. Coro da Camera di Praga, Orquesta Sinfónica de Galicia. Lo spettacolo viene coprodotto col Teatro Regio di Torino, il Teatro Real di Madrid e il Liceu di Barcellona.

Il cast di Le Comte Ory si caratterizza per la giovane età dei suoi interpreti, in assonanza con l’idea registica di Lluis Pasqual che immagina l’azione come una estemporanea festa carnascialesca. Il protagonista, Juan Diego Florez, un beniamino del ROF, sarà contornato da Stefania Bonfadelli, Marie-Ange Todorovitch (debutto a Pesaro), Alastair Miles, Bruno Praticò, Natalia Gavrilan e Rossella Bevacqua. Li dirigerà Jesús López Cobos, un interprete rossiniano di lunga data che finalmente approda a Pesaro. Il regista Lluis Pasqual avrà la prestigiosa collaborazione di Luciano Damiani per scene, costumi e luci, una presenza a lungo desiderata. Coro da Camera di Praga e Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Lo spettacolo viene coprodotto con l’Opéra Royal de Wallonie e con l’Opéra de Marseille.

Adina non sarà una pura e semplice ripresa, giacché l’inserimento di nuove pagine (un Coro e un Recitativo, quest’ultimo molto importante per la costruzione logica della vicenda) che nel precedente allestimento non erano state prese in considerazione perché prive di una strumentazione originale, ma che oggi sono state recuperate dal coscienzioso lavoro di ricostruzione dei musicologi della Fondazione Rossini, curatori dell’edizione critica, obbligherà il regista Moni Ovadia e lo scenografo e costumista Giovanni Carluccio a rivedere il lavoro già fatto. Renato Palumbo, direttore emergente, debutterà a Pesaro alla testa dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e del Coro da Camera di Praga e concerterà un cast interamente rinnovato, capeggiato dalla protagonista Joyce Di Donato (altro debutto pesarese), con Marco Vinco e Raul Gimenez, protagonisti della lodatissima Pietra del paragone dello scorso anno, Carlo Lepore e Saimir Pirgu.

L’Orquesta Sinfónica de Galicia prenderà parte anche alla terza e ultima ripresa del fortunato allestimento de Il viaggio a Reims curato da Emilio Sagi per i giovani del “Festival giovane” collegato all’Accademia Rossiniana. Lo spettacolo verrà diretto da Daniele Pollini, alla sua prima prova operistica, come lo fu, venti anni addietro, La donna del lago per suo padre Maurizio: esecuzione documentata da una registrazione discografica che resta una pietra miliare nell’interpretazione del Rossini “serio”.

L’Orquesta de Galicia e il Coro di Praga eseguiranno ancora il rossiniano Stabat Mater con la direzione di Alberto Zedda e la partecipazione di Iano Tamar, Daniela Barcellona, Gregory Kunde e Alastair Miles, mentre l’Orchestra di Bologna diretta da Paolo Arrivabeni interpreterà un concerto sinfonico con musiche di Britten e Respighi nel contesto della “Rossinimania“: Omaggi d’autore.

Come negli anni scorsi, Concerti di Belcanto (Juan Diego Flórez, Silvia Tro Santafè, Darina Takova), Concerto Finale dei migliori allievi dell’Accademia Rossiniana e Incontri coi musicologi, organizzati dalla Fondazione Rossini.

      Alberto Zedda, direttore artistico del ROF  

© Zedda-Vázquez