Nel 1989 Alberto Zedda idea e fonda l’Accademia Rossiniana (che ora porta il suo nome), che dirige fino alla sua scomparsa, e che diffonde la filosofia e l’estetica di Rossini che, insieme a Mariotti e gli altri studiosi della Fondazione Rossini, venivano applicando agli spettacoli pesaresi. Un vero laboratorio, un seminario di studi sui problemi dell’interpretazione rossiniana.
Questa sorta di laurea magistrale di belcanto porta a Pesaro decine e decine di giovani cantanti da tutto il mondo. Da questo vivaio sono uscite in più di un quarto di secolo, alcune delle più belle voci di questi anni.
Il corso d’interpretazione vocale è incentrato principalmente sull’opera Il Viaggio a Reims, che, dal 2001 viene messo in scena al Rossini Opera Festival nel ambito del “Festival Giovane” ed è interpretato dai cantanti selezionati tra gli allievi.
“All’Accademia Rossiniana non si insegna a cantare, giacché si presume che chi concorre a partecipare alla selezione degli allevi effettivi sia in possesso di una tecnica vocale di livello professionale. Si analizzano e si perfezionano i risultati di questa tecnica, riferibile alla capacità di controllare l’emissione di modo che ogni suono corrisponda a un preciso ordine partito dal cervello, e si educa a porre questo risultato al servizio di una data immagine da accompagnare alla parola, affinché la frase cantata, pur costituita dalle più anodine figure del simbolismo asemantico, acquisti preciso significato espressivo. L’impegno a conferire un senso riconoscibile alle figurazioni del belcantismo rossiniano, partendo dal valore onomatopeico della parola e dall’inequivocabile suggerimento della situazione teatrale, costituisce l’aspetto rilevante del mio insegnamento, quello che in poche settimane di lavoro trasforma il cantare generico di tanti discepoli in una pertinente interpretazione rossiniana. Si tratta di mettere in moto un costante fervore di fantasia, di stimolare l’immaginazione, cancellando ogni traccia di passività e pigrizia, di sostituire la gamma infinita dei colori alla monotonia del grigio, di opporre la pulsione vitale della gioia al bolso arrancare della routine.” (Alberto Zedda)
Alberto Zedda è stato uno straordinario insegnante e indimenticabile guida per una nuova generazione di cantanti, un vero scopritore di talenti nel campo della musica classica e lirica.
Nel 2007 è stato insignito della Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione all’Università di Macerata. Ha insegnato Storia della musica a l’Università di Urbino, presso la facoltà di Lettere e Filosofia per diversi anni.È stato docente all’Accademia d’Arte Lirica di Osimo, come direttore del Corso di Filologia Musicale Applicata.Socio onorario e docente nell’Accademia Lirica di fonetica e dizione italiana per il Belcanto del Festival Voci nel Montefeltro.
Ha tenuto delle masterclass sull’interpretazione rossiniana all’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” della Fondazione Paolo Grassi, a Martina Franca.
Ha fatto diversi corsi di Master in Interpretazione vocale per la Temporada Lírica di A Coruña, o per l’Operastudio dell’Università di Alcalá de Henares. È stato fondatore e Direttore artistico del Centre de Perfeccionament Plácido Domingo nel Palau de les Arts di Valencia (2009-2011)